Nei giorni scorsi un report, sulle vendite in forte flessione dei netbook, ha suscitato molte discussioni sul futuro di questi dispositivi, che molti ipotizzano cannibalizzati dai tablet. Acer ha però espresso un'opinione in controtendenza.


Bill Koefoed, General Manager in Microsoft per le relazioni con gli investitori, durante una conferenza con gli analisti finanziari ha snocciolato una serie di dati secondo cui il primo trimestre del 2011 avrebbe fatto registrare un importante calo delle vendite di PC in tutti i segmenti di mercato (8%), a causa di diversi fattori, tra cui sicuramente la perdurante crisi economica mondiale, ma anche il crollo di vendite dei netbook, che secondo Microsoft avrebbe raggiunto il 40%.


Tuttavia analizzando le cifre di vendita di un colosso come Asus la prospettiva parrebbe differente. L'azienda taiwanese, infatti, nella investor conference del 29 aprile scorso, ha affermato che nel primo trimestre 2011 il 13% delle vendite globali è giunta dalla sua serie Eee PC e che si aspetta per il secondo trimestre un volume di vendite equivalente se non superiore, grazie al debutto ad esempio di Eee Pad Transformer (che, ricordiamolo, pur appartenendo alla EeeFamily è un tablet con ambizioni da netbook).

Anche Acer, in un'intervista rilasciata a Forbes da Eric Ackerson, Senior Product Manager e Brand Manager del produttore taiwanese, ha mostrato di non condividere le preoccupazioni di Microsoft. Lisa Emard, portavoce di Acer, ha infatti affermato che è normale non riuscire a fare più i numeri di vendita del primo periodo di boom di questi dispositivi ed ha proposto una lettura diversa del fenomeno, sostenendo che Acer non sta affatto pensando di uscire da questo settore. Molti infatti credono che il debutto di iPad ad aprile 2010 e in seguito di tutte le soluzioni slate da parte di altri grandi produttori stiano di fatto uccidendo il mercato dei netbook, ma Ackerson, se da una parte riconosce comunque una ricaduta negativa della vendita dei tablet su quella dei netbook, dall'altro fa due interessanti considerazioni.

La prima riguarda la discriminante di prezzo tra le due tipologie di dispositivo, portando alcuni esempi concreti. Il netbook Acer più venduto su Amazon infatti costa 252 dollari, il netbook con le migliori vendite in assoluto, sempre su Amazon, costa in media 305 dollari, mentre il prezzo medio dei 10 tablet che vendono di più sullo shop statunitense è di 472 dollari. In media quindi c'è una differenza di prezzo che oscilla tra i 167 e i 220 dollari, non pochi, specialmente se, come sostiene Ackerson, si considerano alcune feature proprie dei netbook, decisamente superiori a quanto può offrire un tablet e ormai sempre più vicine a quelle di certi notebook, che però continuano a costare ben di più.

Il fattore prestazioni è il secondo punto su cui riflette poi Ackerson, sostenendo che le performance dei netbook sono rimaste sostanzialmente invariate dal momento del loro esordio. In effetti sappiamo che la piattaforma Intel Atom non ha mai brillato per prestazioni sia per quanto riguarda la CPU, limitata dalla modalità di esecuzione in-order, sia per quanto riguarda il sottosistema grafico, che finora non supporta nemmeno i filmati Full HD. Solo recentemente Intel si è rimessa in moto con lo sviluppo dei suoi processori destinati ai dispositivi ultraportatili, anche grazie alla concorrenza delle soluzioni NVIDIA ION e AMD Fusion.

Secondo Ackerson quindi la crescita prestazionale, attesa da molto ma che solo ultimamente ha iniziato ad acquistare una certa consistenza, accompagnata dal mantenimento di un prezzo comunque inferiore a quello di un notebook, dovrebbe consentire al segmento netbook di assestarsi definitivamente sul mercato, a prescindere dalle vendite dei tablet. Acer conferma quindi che, lungi dal voler abbandonare questo settore del mercato, introdurrà entro l'estate dei nuovi modelli di netbook.

 

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