Tecnologie HP: DataPass, SimplePass 2.0 e CoolSense 2.0Hewlett Packard introduce tre nuove tecnologie, HP DataPass, SimplePass 2.0 e CoolSense 2.0, in grado di rispondere alle rinnovate esigenze di mobilità, sicurezza e funzionalità espresse dall'utenza mobile, specialmente in ambito business.


Innovare è un imperativo per ogni brand che voglia restare competitivo e, se si è tra i leader del settore poi, l'innovazione fa parte del DNA aziendale. Hewlett Packard lo sa bene e segue quindi con estrema attenzione le evoluzioni del mercato, così da rispondere puntualmente ad eventuali nuove esigenze, se non addirittura anticiparle con prodotti e soluzioni ad hoc. Come sappiamo il costante sviluppo e la diffusione della banda larga e delle connessioni 3G avvenuto in questi anni e lo spostamento su Internet di molte attività ed interessi principali degli utenti, anche professionali, stanno cambiando il volto del mercato, facendo emergere esigenze del tutto nuove, a cui un'azienda hi-tech dev'essere sempre preparata a far fronte.

HP Probook

In particolare i nuovi scenari d'uso che si vanno delineando in questi ultimi anni pongono tre esigenze basilari per il professionista, ma che sono valide anche per l'utente consumer: facilità di comunicazione e massima flessibilità di soluzioni per essere sempre connessi, sicurezza dei dati e comodità d'uso del portatile, proprio in vista di un utilizzo intensivo nell'arco della giornata. Hewlett Packard ha dato una sua risposta in ognuno di questi ambiti con tre soluzioni specifiche, presentate in questi giorni.

La prima si chiama HP DataPass ed è un comodissimo servizio che propone connettività 3G prepagata per brevissimi periodi. In questo modo, chi usa principalmente una connessione cablata ma si trova spesso a fare brevi viaggi di lavoro avrebbe la possibilità di connettersi facilmente senza doversi preoccupare di informarsi riguardo tariffe, roaming etc. La seconda si chiama SimplePass 2.0 ed è una soluzione assai interessante alla gestione delle tante password che affollano la nostra vita. Tramite SimplePass infatti, si potrà accedere in maniera facile a tutti i nostri siti preferiti, semplicemente accoppiando ciascuna password a uno dei polpastrelli delle nostre mani, ovviamente avendo a disposizione un portatile dotato di lettore di impronte digitali. Infine c'è CoolSense 2.0, una tecnologia che permette, tramite l'uso di sensori, di rilevare se si sta usando il portatile poggiandolo su una scrivania o sulle proprie ginocchia. A seconda della superficie CoolSense 2.0 regolerà di conseguenza l'efficienza della ventilazione interna, in modo da offrire sempre il massimo comfort d'uso. Diamo ora uno sguardo più in profondità a ciascuna di queste tre soluzioni.


HP DataPass

Poter essere sempre connessi anche in mobilità è ormai una priorità per molti professionisti, ma anche per il semplice utente consumer, che non vuol rinunciare a visitare i propri siti e social network preferiti, a gestire le proprie mail o i propri contatti sui programmi di IM anche quando non è a casa. Purtroppo però non sempre sono disponibili connessioni WiFi libere, che in ogni caso possono andar bene se ci si trova in un locale o in un parco, ma non se si è in movimento.

HP DataPass

Al fine quindi di offrire una soluzione comoda ed efficace, nonché economica a questo problema, l'azienda americana offrirà sui propri portatili dotati di scheda 3G un nuovo servizio prepagato per la connessione broadband in mobilità, chiamato HP DataPass. In pratica il servizio offre un'alternativa ai costosi piani tariffari a lungo termine, soprattutto per chi usa principalmente una connessione cablata, ad esempio a casa o in ufficio, ma si trova spesso ad affrontare brevi viaggi e trasferte, col bisogno però di continuare a essere sempre connesso. Per ottenere questo l'utente consumer dovrebbe decidere che carrier utilizzare, sottoscrivere un piano tariffario, usare un USB dongle, informarsi poi delle tariffe per il roaming se va all'estero etc. mentre l'utente business dovrebbe richiedere, da parte della propria azienda, l'approvazione di costosi piani mensili, ad esempio con durata biennale. Per entrambi invece questa soluzione semplifica tutto.

 

HP DataPass, tramite l'interfaccia centralizzata di HP Connection Manager, permette di gestire le diverse connessioni broadband disponibili. Si potrà così scegliere se usare il servizio HP o quello di altri carrier. Se si ha poi un portatile di ultima generazione, dotato di scheda broadband con chip Qualcomm Gobi, il tutto sarà ancora più semplice. Normalmente potrebbe infatti capitare di ritrovarsi in un Paese il cui sistema 3G non è compatibile con la scheda 3G del nostro notebook, ma i nuovi chip Gobi supportano tutte le tipologie di reti broadband (GSM/HSPA/CDMA/EV-DO) attuali, per cui sarà sempre possibile agganciarsi senza problemi a un carrier broadband.  Al momento il servizio è disponibile solo sul network Sprint e solo sul territorio degli Stati Uniti, ma HP ha dichiarato di voler estendere la proposta ad altri operatori e ad altre nazioni. Al momento le tariffe previste sono le seguenti:

  • 5 $: 75 MB o 5 ore di utilizzo
  • 10 $: 150 MB o 3 giorni di utilizzo
  • 20 $: 450 MB o 14 giorni di utilizzo
  • 30 $: 1 GB o 30 giorni di utilizzo


HP SimplePass 2.0

Con una vita digitale così intensa com'è diventata quella di ciascuno, ricordare tutte le diverse password legate a programmi e siti online è diventato molto impegnativo e la tipica soluzione di creare elenchi Excel, Word, txt o con programmi tipo Sticky Notes non aiuta di certo a preservare la privacy e la sicurezza dei nostri dati sensibili. Anche usare programmi di criptazione dei dati può non essere la soluzione più comoda in quanto la consultazione dei file così protetti può risultare lenta e complessa.

HP SimplePass 2.0

Anche in questo caso quindi Hewlett Packard ha pensato a una soluzione semplice e al tempo stesso efficace. L'unico requisito richiesto è l'utilizzo di un sensore biometrico per le impronte digitali. HP SimplePass 2.0 è molto semplice nel funzionamento e rappresenta una soluzione hardware-software integrata, capace di competere con sistemi come SecureID. In pratica basterà accoppiare il log-in del proprio sito preferito a un dito della mano: il sensore scannerizzerà il polpastrello prescelto e ne memorizzerà le caratteristiche uniche dell'impronta, generando al contempo una password che permetterà ogni volta di eseguire l'accesso al sito con la semplice autentificazione biometrica.

In seguito quindi basterà passare il dito sul sensore per lanciare automaticamente il browser, che si aprirà alla pagina del sito desiderato, effettuando anche automaticamente il log-in in pochi secondi. La differenza rispetto a un semplice software biometrico è comunque sostanziale. Nel primo caso infatti si tratta semplicemente di accoppiare una password scelta dall'utente a un dito della sua mano. Il sito di destinazione è quindi del tutto escluso dal processo di autenticazione. HP SimplePass 2.0 invece fa un passo ulteriore, grazie proprio all'integrazione software/hardware.

Le "chiavi" accoppiate a ciascun dito non sono infatti le vere password, o master password, ma codici speciali e temporanei, generati dinamicamente via hardware di volta in volta. Per fare questo è necessario che il sito supporti tale funzione e che avvenga quindi una comunicazione tra il sistema e SimplePass, che comunicherà appunto che siamo stati autenticati proprio tramite lo specifico notebook accoppiato a quel determinato profilo utente. Fatto questo non basterà più inserire la master password per accedere al posto nostro, perché il server accetterà solo questa specifica procedura. Anche se quindi dovessimo essere vittime di phishing o dovessero sottrarci in altro modo i nostri codici, con SimplePass 2.0 saranno completamente inutili. Il rovescio della medaglia di questo servizio è costituito dal fatto che lo stesso non sarà allettante per gli utenti finché il gigante americano non avrà stretto accordi con i maggiori siti mondiali, come ad esempio le principali banche, i servizi di posta elettronica, i social network e così via. Al momento infatti solo eBay e PayPal supportano SimplePass 2.0.


HP CoolSense 2.0

Rimanere in mobilità per tante ore comporta anche alcuni problemi di comfort, sicuramente legati in gran parte al form factor del dispositivo portatile che si è scelto, ma anche ad altri aspetti, primo tra tutti quello del raffreddamento della componentistica hardware interna. Lavorare tenendo sulle ginocchia un notebook che dopo qualche ora diventa bollente o poggiarsi su un palm rest che scotta non aiuta certo la produttività, costringendoci a tenere spenti per lungo tempo i portatili affinché tornino a una temperatura accettabile.

HP Pavilion dv6 fondo

HP ha pensato anche a questo ed ha quindi aggiornato la tecnologia CoolSense, portandola alla versione 2.0. Sostanzialmente all'interno del notebook non è cambiato nulla rispetto alla prima versione, ciò che è stato migliorato è la gestione software del sistema. Grazie a degli appositi sensori infatti i nuovi laptop HP sono ora in grado di rilevare automaticamente se sono poggiati su un qualsiasi piano di lavoro o se invece sono sistemati sulle ginocchia. In base a questo il programma di gestione si incaricherà di regolare le prestazioni dell'hardware e il regime di rotazione della ventola di raffreddamento interna, così da ottenere sempre il giusto mix che permetta di operare comodamente senza avere surriscaldamenti inopportuni.

HP ha inoltre rielaborato l'interfaccia del programma, nella speranza che risulti più immediato per gli utenti. Oltre alla modalità automatica c'è inoltre anche la possibilità di settare manualmente la modalità di funzionamento, decidendo ad esempio di far funzionare la ventola in maniera costante ma silenziosa, oppure di regolare il regime in base al carico di lavoro che il notebook dovrà svolgere.

Fonte: Notebooks

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